Catechismo giovani, la vita letta attraverso la fede.
L’incontro che si tiene ogni venerdì sera, per le due realtà parrocchiali vicine, presso la parrocchia di San Sebastiano, rivolto ai giovani 20-30 enni, è un tentativo per presentare la visione della fede calata nella vita di ogni giorno, nell’intento di far cadere gli steccati che a volte possono sembrare esserci tra la fede che si professa, appunto, e l’esistenza quotidiana.
Ecco qua sotto la locandina con gli argomenti dell’intera a annata e la scheda dell’incontro che si è svolto venerdì 9 novembre.
Parrocchie “San Sebastiano” e “Beata Vergine”, 9 novembre 2018, incontro n. 3
Passione o equilibrio?
Vangelo Mc12, 28-34
Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo.
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
https://www.dottormiali.it/emozioni-gestirle-viverle/ Passioni: gestirle o viverle?
https://jobseekeritalia.it/2016/05/14/passione-o-routine/
Il difficile equilibrio fra passione e quotidianità.
Nel lavoro, come nella vita, la passione facilita la motivazione, ma bisogna riuscire ad essere motivati anche nella routine. Si può parlare di routine anche facendo attività molto creative. Ad esempio, un sito web e o un blog professionale possono avere successo e produrre buoni guadagni ma dopo un po’ possono diventare ripetitivi e disciplinati. Questo non è detto sia un male, spesso è solo una fase di maturità di un progetto.
All’inizio, forse è meglio cercare di sperimentare e differenziarsi da quello che c’è già sul mercato. Questo conta ancora di più nei lavori creativi.
Quindi spesso è la fase del progetto o della nostra vita che determina la propensione a seguire la passione e l’intuizione o a mantenere una forte disciplina e ripetitiva.
A volte siamo noi che vorremmo cambiare il modo di affrontare la vita lavorativa.
Ti basta lavorare per portare a casa i soldi? Oppure ti domandi facendo qualcosa, perché lo sto facendo? Che senso ha farlo?
Ogni tanto mi faccio queste domande. È un modo per trovare o mantenere una forte motivazione.
La motivazione è la forza più grande che abbiamo. Essere motivati e determinati produce enormi risultati. Di sicuro la fame, la paura o la rabbia danno grosse motivazioni, ma è meglio essere motivati dalla passione.
L’ideale sarebbe che le passioni coincidessero con quello che dobbiamo fare per vivere, ma questo non sempre è possibile. Spesso quello che ci motiva non è quello che dobbiamo fare per vivere.
Scegliere la sicurezza di un reddito non sempre coincide con le nostre passioni.
Ci sono diverse strategie o situazioni possibili:
- Farsi piacere quello che si deve fare per vivere e riuscire ad appassionarsi del proprio lavoro.
- Affrontare l’ignoto e rischiare per seguire le proprie passioni.
- Una terza possibilità è sfogare altrove le proprie passioni. Se è solo una fase di transizione, potrebbe permettere di trasferire l’entusiasmo accumulato fuori dall’ambiente lavorativo nel lavoro. Oppure, gli interessi esterni al lavoro, potrebbero permettere di trasformare una delle attività extra lavorative in un lavoro.
- La cosa peggiore in assoluto è non avere interessi né per il lavoro né fuori dal lavoro. Se non si ama il proprio lavoro, non credo si possa andare avanti a lungo.
Sono fasi della vita che si alternano, ma più a lungo si percorre una delle strade, più diventa difficile cambiare. Una soluzione potrebbe essere quella di alternare frequentemente la routine che ci fa mangiare, con la passione che ci fa volare.
Il successo lavorativo credo sia possibile solo nel primo e secondo caso, le ultime due situazioni dovrebbero essere transitorie. Comunque, in qualsiasi situazione ci si trovi, cambiare è sempre difficile. È più facile seguire a lungo una delle strade, ma poi, se si dovesse scoprire che bisogna cambiare, potrebbe essere difficile farlo.
Entrambe le strade che portano al successo lavorativo hanno dei vantaggi, ad esempio:
- Nella routine si possono approfondire e godere i rapporti con le persone che amiamo, si può avere una buona qualità della vita e un senso di sicurezza.
- Seguendo la passione si può avere una sensazione di libertà e di avventura, si può mantenere più facilmente la motivazione e possiamo sviluppare i nostri progetti.
Non mi sento di dare consigli, ma vorrei farti alcune domande:
- Indipendente dalla strada che hai preso, come fai a rimanere motivato e qual è la tua maggiore motivazione?
- Il lavoro che fai ti appassiona?
Anche se non vuoi rispondere, credo sia importante domandarsi che strada stiamo facendo, cambiare non è facile ma è possibile.
Passione o illusione?
Ti confesso che negli ultimi anni mi sono dedicato alle mie passioni e, nonostante le difficoltà e le delusioni, non mi sono pentito, per ora. Sto imparando molte cose ma sto rischiando di rimanere con un pugno di mosce in mano. Non esistono strade facili.
Nel 2017 ho persino provato a lanciare un movimento politico e una piattaforma innovativa per partiti e movimenti. Sicuramente è stata la cosa più folle che ho provato a fare nella mia vita. Tuttavia è stata una esperienza utile e voglio tenerla viva finché posso.
Uno dei miei pregi o dei miei difetti è che sono persistente. Questo sito web è un altro esempio della mia persistenza. Solo il tempo potrà dire se le mie passioni sono state solo delle effimere illusioni o se ho fatto anche qualcosa di buono.
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica: LA MORALITA’ DELLE PASSIONI
- Le passioni
1763 Il termine “passioni” appartiene al patrimonio cristiano. Per sentimenti o passioni si intendono le emozioni o moti della sensibilità, che spingono ad agire o a non agire in vista di ciò che è sentito o immaginato come buono o come cattivo.
1764 Le passioni sono componenti naturali dello psichismo umano; fanno da tramite e assicurano il legame tra la vita sensibile e la vita dello spirito. Nostro Signore indica il cuore dell’uomo come la sorgente da cui nasce il movimento delle passioni [Cf Mc 7,21 ].
1765 Le passioni sono molte. Quella fondamentale è l’amore provocato dall’attrattiva del bene. L’amore suscita il desiderio del bene che non si ha e la speranza di conseguirlo. Questo movimento ha il suo termine nel piacere e nella gioia del bene posseduto. Il timore del male causa l’odio, l’avversione e lo spavento del male futuro. Questo movimento finisce nella tristezza del male presente o nella collera che vi si oppone.
1766 “Amare è volere del bene a qualcuno” [San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, I-II, 26, 4]. Qualsiasi altro affetto ha la sua sorgente in questo moto originario del cuore dell’uomo verso il bene. Non si ama che il bene [Cf Sant’Agostino, De Trinitate, 8, 3, 4]. “Le passioni sono cattive se l’amore è cattivo, buone se l’amore è buono” [Sant’Agostino, De civitate Dei, 14, 7].
- Passioni e vita morale
1767 Le passioni, in se stesse, non sono né buone né cattive. Non ricevono qualificazione morale se non nella misura in cui dipendono effettivamente dalla ragione e dalla volontà. Le passioni sono dette volontarie “o perché sono comandate dalla volontà, oppure perché la volontà non vi resiste” [San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, I-II, 24, 1]. E’ proprio della perfezione del bene morale o umano che le passioni siano regolate dalla ragione [Cf ibid., I-II, 24, 3].
1768 Non sono i grandi sentimenti a decidere della moralità o della santità delle persone; essi sono la riserva inesauribile delle immagini e degli affetti nei quali si esprime la vita morale. Le passioni sono moralmente buone quando contribuiscono ad un’azione buona; sono cattive nel caso contrario. La volontà retta ordina al bene e alla beatitudine i moti sensibili che essa assume; la volontà cattiva cede alle passioni disordinate e le inasprisce. Le emozioni e i sentimenti possono essere assunti nelle virtù, o pervertiti nei vizi.
In sintesi
1771 Il termine “passioni” indica gli affetti o i sentimenti. Attraverso le sue emozioni, l’uomo ha il presentimento del bene e il sospetto del male.
1772 Le principali passioni sono l’amore e l’odio, il desiderio e il timore, la gioia, la tristezza e la collera.
1773 Nelle passioni, intese come moti della sensibilità, non c’è né bene né male morale. Ma nella misura in cui dipendono o no dalla ragione e dalla volontà, c’è in esse il bene o il male morale.
1774 Le emozioni e i sentimenti possono essere assunti nelle virtù, o pervertiti nei vizi.
1775 La perfezione del bene morale si ha quando l’uomo non è indotto al bene dalla sola volontà, ma anche dal suo “cuore”.
Per riflettere:
- Parlando di fede, ti pare che abbia più senso l’ambito della passione o quello dell’equilibrio?
- Credi di essere abbastanza capace di dosare passione e giusto distacco?
- Ti capita più spesso di trovarti indifferente oppure troppo coinvolto e appassionato in una situazione?
- Nutrire passioni forti fa raggiungere grandi risultati, ma fa anche soffrire maggiormente. Secondo te, ne vale la pena?
- In quali situazioni occorre “metterci il cuore”? In quali altre è preferibile mantenere una certa freddezza?
- Ritieni sia possibile imparare a “prendere le cose con filosofia”?
- Ti dispiacerebbe maggiormente sentirti dare del fanatico, o del menefreghista?
- Nella rassegna dei seguenti personaggi prova a stabilire se prevalga in essi la passione o la ragione: Einstein; Napoleone; Giulio Cesare; Dante Alighieri; Steve Jobs; Gesù Cristo; Machiavelli; Gandhi.