Pellegrini in Terra Santa
Dal 6 al 13 marzo si è svolto il pellegrinaggio diocesano in terra santa, presieduto dal vescovo, e anche noi abbiamo avuto la fortuna di parteciparvi. Molte persone, prima della nostra partenza, ci avevano detto che eravamo matti a fare questo viaggio “Con tutto quello che succede…!!!” In effetti un po’ di paura c’era: il volo in aereo, i possibili attentati……. Poi, però, al ritorno, quando ci hanno chiesto “Com’è andata?” la risposta spontanea è stata :”Ho voglia di tornarci” perché tante sono state le emozioni, più forti delle paure. Ore di attesa, in piedi, per accedere ai luoghi santi, che alla fine non ti pesano perché quei pochi istanti inginocchiati alla Natività, al Calvario, al Santo Sepolcro, ti riempiono talmente il cuore da non sentire nemmeno la stanchezza o il mal di schiena, e ti stupisci di questo! Il fascino del lago di Tiberiade, del monte Tabor, del deserto……. ti rimane scolpito nella mente. E in tutte queste tappe, i riferimenti biblici, letti e spiegati con grande bravura da don Marco D’Agostino, sono stati ascoltati da noi in modo nuovo, perché immersi nei luoghi reali vissuti da Gesù. E poi, questa città, Gerusalemme, che ti colpisce, città unica al mondo, strana ma affascinante….con la via crucis nelle vie della città vecchia, in mezzo al mercato, percorrendo la via dolorosa per poi terminare al sepolcro vuoto. Non sono mancati i momenti di professione della nostra fede al Giordano e a Cana, dove abbiamo rinnovato le promesse battesimali e matrimoniali. E’ stata un’esperienza molto bella e anche divertente per l’affiatamento che si è subito creato tra di noi: contagiosa la simpatia dei ragazzi del seminario, e in particolare di Arrigo, che hanno rallegrato le trasferte con il pullman e l’ultima serata. Abbiamo vissuto intensamente le celebrazioni eucaristiche, ogni giorno in una basilica diversa, ripercorrendo i misteri della vita di Gesù: l’annunciazione, la nascita, la passione, la morte e la resurrezione. Decisamente penetranti e coinvolgenti le parole del vescovo. Cosa abbiamo portato a casa? Sicuramente tante domande in più, che danno arricchimento alla nostra fede, che altrimenti rischia di essere stanca e piatta, il ricordo di momenti e luoghi emozionanti, ma soprattutto la voglia di vivere da cristiani uniti, testimoni della gioia del Cristo Risorto.
Adriana e Francesco, Donatella e Luciano