Azione Cattolica: gioire nella speranza
“Finisce un triennio ricco di possibilità. L’Associazione ha fatto un po’ di strada e si ritrova a ripensare il proprio progetto. Sembra una frase scontata, ma la ricchezza di questo momento di Chiesa ci spinge a non dare niente per scontato”. Queste sono le parole di Silvia Corbari, Presidente Diocesana di AC rieletta nel Consiglio Diocesano dai delegati parrocchiali il 25 febbraio scorso. A Silvia, riconfermata dal Vescovo Antonio a guida dell’Associazione per altri tre anni, diciamo il nostro grazie perché il suo entusiasmo contagioso e il suo sorriso aperto e cordiale ci sostengano anche in futuro. Un grazie sentito va al Consiglio Parrocchiale uscente di AC e al Consiglio neoeletto l’ 8 dicembre 2016 in occasione della “Giornata dell’Adesione”. Auguriamo ai nuovi membri che l’impegno preso si traduca in servizio gioioso e coerente, in sinergia con i nostri sacerdoti che da sempre sostengono con entusiasmo l’AC. Mi piace tornare sul discorso che Silvia Corbari ha tenuto durante l’Assemblea Diocesana Elettiva soffermandomi su un passaggio che mi ha molto colpito. Parlando del triennio passato Silvia citava i tre verbi che Papa Francesco, da poco nominato, affidò all’AC Nazionale: RIMANERE, ANDARE, GIOIRE… Vorrei sottolineare in particolare uno di essi: GIOIRE! Silvia, in un altro passaggio, si esprimeva così: “Gioire… è la capacità di guardare lontano, di sognare, di avere e trasmettere la speranza del cuore, la profonda certezza di una presenza di Dio nella Storia”. La vera Gioia di cui parla il Vangelo è la speranza in Gesù Risorto per noi e in noi! La Gioia si sperimenta nelle relazioni condividendo con chi ci sta accanto la vita e il tempo, questo tempo a volte “duro” e complicato! La Gioia che dovremmo provare noi membri dell’Associazione, dai più piccoli dell’ACR, ai giovani, fino agli adulti di ogni età! La Gioia quindi nasce dal vivere come “credenti inquieti” che hanno scelto la vigilanza come stile di vita cristiana per crescere come Chiesa, radicati nel Vangelo e con gli occhi verso il cielo per “PUNTARE IN ALTO..”. Questa immagine, donatami da una cara amica, bene spiega il senso dell’alzare lo sguardo in alto, lassù, più su senza accontentarsi, per essere testimoni credibili “innamorati” e aperti alla Parola che ti cambia. Penso che tanto sia il “lavoro” che possiamo fare nei luoghi in cui viviamo, studiamo, lavoriamo. Ripensiamoci allora come risorse preziose, consapevoli di essere al servizio della Chiesa e lasciandoci coinvolgere dalla bellezza del camminare insieme. Buona tempo di Pasqua
Chiara