Dopo la secolarizzazione, proporre o difendere i valori cristiani? don Giovanni B. Aresi
Questa mia conversazione – lo confesso candidamente – non è una lezione e neanche una “conferenza”:
non sono purtroppo né un sociologo né uno psicologo, e nemmeno un biblista o un teologo, ma solo un umile insegnante di filosofia e, prima ancora, un credente e un prete. E sono quindi interessato, come tutti i cristiani e i preti devono essere, a rendermi conto, a farmi un’idea del momento e del contesto socio-culturale nel quale ci troviamo a vivere come uomini e come credenti, secondo quella saggia indicazione suggerita da san Paolo: «esaminate ogni cosa e tenete ciò che è buono» (1Tess 5, 21).
Suggerimento riproposto anche dal Vaticano II quando ha deciso di rivolgersi a tutti «uomini del nostro tempo» (Gaudium et Spes, nn. 1 e 2), di «scrutare i segni dei tempi» (GS, n. 4) e di allacciare un rapporto vitale e collaborativo con «il mondo contemporaneo» (cfr. GS, cap. IV, La missione della chiesa nel mondo contemporaneo). Anche se – bisogna sottolinearlo – proprio il Concilio ha avuto lucida coscienza del fatto che l’epoca attuale si caratterizza per la rapidità e radicalità dei cambiamenti, per cui diventa estremamente difficile e aleatorio ogni tentativo di descriverla e interpretarla adeguatamente. Spero in ogni caso che quel poco che ho raccolto e ripensato 1 – e che cercherò di esporvi semplicemente e schematicamente – non sia per voi una perdita di tempo e vi possa in qualche maniera interessare; o anche provocare, al limite, il vostro dissenso.
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L’autore del presente scritto riconosce pubblicamente il proprio debito verso le idee e le analisi che il prof.
Giovanni Ferretti ha elaborato e presentato in questi suoi due testi:
– Essere cristiani oggi. Il «nostro» cristianesimo nel mondo moderno secolare, Elledici, Torino 2011;
– Il grande compito. Tradurre la fede nello spazio pubblico secolare, Cittadella, Assisi 2014.
,Dato il carattere di quest’intervento, si è cercato di rendere fruibili, in uno stile ordinato e piano, quei contenuti
che sono sembrati convincenti, fondati e preziosi al fine di leggere la situazione attuale: tale inquadramento,
assieme all’ordine del discorso (con qualche altra aggiunta), sono opera del sottoscritto.
don Giovanni B. Aresi